BONIFICHE, ESPERTI A CONFRONTO PER DISCUTERE DELL’ex SAIBI

Struttura di confinamento per l’attività di “decostruzione delle Torri contenenti Amianto”

Seminario a cura dell’ordine degli Ingegneri, presso il cantiere della Teorema S.p.A., esempio di alta specializzazione nel settore delle bonifiche ambientali

MARGHERITA DI SAVOIA (BAT) – Tutela ambientale e salute pubblica. Si terrà lunedì 9 marzo, alle ore 9.00, presso il Liceo Scientifico Aldo Moro, via Vanvitelli, 1, un incontro per discutere di bonificimaghe in aree industriali e dell’esperienza di messa in sicurezza del sito ex Saibi, stabilimento chimico che produceva sostanze a base di bromuro (agenti tossici e pericolosi per la salute e l’ambiente). L’iniziativa è promossa dal Comune di Margherita di Savoia e dagli ordini degli Ingegneri e dei Geologi di Puglia. Sono previsti crediti formativi. Dopo la giornata di studio, la visita nel cantiere in cui è in corso la messa in sicurezza a cura della Teorema Spa, società che ha bonificato in Italia il 5% dei siti di interesse nazionale.

LA FABBRICA. Fino al 1993 l’area è stata interessata dallo sfruttamento delle acque madri, ad alta concentrazione salso-bromo-iodica, effettuato dalla società SAIBI del gruppo Montecatini (poi Montedison) per la produzione di prodotti derivati dal bromo (bromuro di metile, bromobenzene, dibromobenzene) nello stabilimento sorto nel 1928. L’area è stata già interessata da due incidenti ambientali:  il 26 febbraio 1983 si verificò lo scoppio di un contenitore di bromuro di metile, le cui esalazioni invasero l’intero centro abitato e causarono la chiusura dell’impianto fino al 1986; il 10 gennaio 2001 (quindi ad impianto già chiuso) alcuni operai, che lavoravano alla realizzazione della conduttura fognaria nell’area adiacente allo stabilimento, furono colti da malore a causa di esalazioni.

LA BONIFICA “Gli interventi di bonifica – spiega Giovanni Milano, direttore tecnico della Teorema Spa –  consistono nella messa in sicurezza del sito attraverso la realizzazione di un diaframma impermeabile perimetrale e di una barriera superficiale (capping), la demolizione degli edifici esistenti il drenaggio dei liquidi residui presenti nelle vasche di equalizzazione, la rimozione delle sorgenti primarie di contaminazione (bilico, torri refrattarie, canale di scarico interno al sito) e dei terreni a contatto con le stesse, il consolidamento di una ciminiera e la realizzazione di una rete di monitoraggio per la verifica degli obiettivi dell’intervento. L’opera è stata finanziata dalla Giunta Regionale Pugliese con la Delibera n. 1697 del 22/11/06 nell’ambito della ripartizione programmatica delle risorse assegnatele dal CIPE 35/2005.

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